Dantedì

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Celebriamo la Giornata di Dante ricordando due passi della Divina Commedia in cui il sommo Poeta cita due città della nostra provincia: Alessandria e Casale Monferrato.

Nel Purgatorio (VII, 133-136), Dante nomina la città di Alessandria, acerrima nemica del marchese Guglielmo VII di Monferrato:

Quel che più basso tra costor s'atterra,

guardando in suso, è Guiglielmo marchese,

per cui e Alessandria e la sua guerra

fa pianger Monferrato e Canavese.

Per contrastare la potenza raggiunta da Guglielmo VII, i cui domini nel decennio 1275-85 si erano estesi fino ad occupare Milano, si formarono coalizioni soprattutto da parte dei Savoia e di Matteo Visconti. Guglielmo chiese quindi rinforzi alla città di Alessandria, ma questa gli si ribellò e, fattolo prigioniero, lo rinchiuse in una gabbia di ferro dove fu tenuto fino alla sua morte (6 febbraio 1292). La guerra che il figlio Giovanni I scatenò contro Alessandria per vendicare il padre e riconquistare i territori perduti sparse desolazione nel Monferrato e nel Canavese, le due regioni che costituivano il Marchesato di Monferrato.

Nel Paradiso (XII, 124-126) è invece citata Casale Monferrato quale paese d'origine di Ubertino da Casale (ca 1259-1330), predicatore e teologo francescano. Attraverso le parole di San Bonaventura, Dante biasima sia Ubertino, per aver deviato dalla Regola rendendola eccessivamente rigida, sia Matteo d'Acquasparta, altro teologo francescano, per averla invece interpretata in modo troppo blando:

 ma non fia da Casal né d'Acquasparta,

là onde vegnon tali a la scrittura,

ch'uno la fugge e altro la coarta.

Nel suo romanzo “Il nome della rosa” (1980) lo scrittore alessandrino Umberto Eco inserisce il personaggio di Ubertino tra gli amici del protagonista Guglielmo da Baskerville.

Al pari di molti altri comuni della nostra provincia, Alessandria e Casale hanno onorato la memoria del sommo Poeta intitolandogli una via cittadina.     

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