Archivio Notarile di Novi

Elenchi di versamento – ricondizionamento e digitalizzazione a cura di Anna Maria Zappullo e Roberto Gordoglio.

I notai di Novi Ligure rogarono i loro atti dapprima sotto il governo dei duchi di Milano (1337-1447) e poi sotto il governo della Repubblica di Genova sino all’anno 1815 quando con la Restaurazione il congresso di Vienna assegnò Genova e la Liguria allo Stato sabaudo. Da questa data in poi gli atti dei notai di Novi, prima conservati presso i notai e i loro eredi oppure versati nell'archivio comunale, iniziarono ad essere ricevuti e conservati dagli archivi d'insinuazione, istituiti dalla legislazione sabauda a partire dal 1723, e poi dagli archivi notarili istituiti nel 1822.

Il fondo è costituito da filze, buste (filze aperte) e volumi rilegati versati in quattro versamenti successivi: nel 1949 e 1960 dall’archivio notarile distrettuale di Alessandria e nel 1962 e 1981 dal Comune di Novi.

Il I versamento (1949) è fisicamente diviso in 5 distretti: di Rocchetta Ligure (anni 1571-1800), di Castelletto Ligure (anni 1607-1801), di Gavi (anni 1569-1783), di Ovada (anni 1536-1801) e infine di Novi Ligure (anni 1472-1815).

Il II versamento (1960) è formato da due blocchi di cui il primo composto da 862 volumi (anni 1737-1859) e il secondo da 310 pezzi (buste, filze e volumi) degli anni 1664-1867 e conta inoltre 6 buste non inventariate di minute non sottoscritte del notaio Robutti (notularium) (1742-86).

Il III versamento (1962) si compone di 245 filze che coprono gli anni 1525-1699.

Il IV versamento (1981) è una "Miscellanea di atti giudiziari e notarili" del Vicariato di Novi e di altre antiche magistrature (1421-1692) e si compone di 34 buste e 8 filze non ancora inventariate.

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